Quaderno "Giancarlo Cardini Live", contributi saggistici e registrazioni di musiche scritte da Cardini o a lui dedicate
Il Quaderno su Giancarlo Cardini, uscito per le edizioni Agenda di Bologna, da me curato, raccoglie un primo tomo con contributi musicologici di Paolo Carradori, Marco Lenzi, Gianpaolo Salbego, Roberto Satta, Paolo Somigli e Agnese Toniutti. Un secondo tomo che presenta riflessioni di autori che suonano musiche di Cardini o a lui dedicate, Guido Arbonelli, Ilaria Baldaccini, Roberto Fabbriciani, Vincenzo Saldarelli, Francesca Della Monica e Paolo Somigli. Inoltre, vi sono 4 fascicoli che contengono spartiti.Per informazioni telefonare a 347.9680975 o scrivere a info@agendaproduzioni.it
La notte del 25 luglio 2022 Giancarlo Cardini ci lasciò e il mondo della musica divenne più povero. È morto a casa dei suoi nipoti a Camaiore, dopo un anno che aveva lasciato il suo casolare nella campagna di Pomino, per le peggiorate condizioni fisiche. Era nato a Seravezza il 10 dicembre 1940. L’ultima volta che l’ho visto è stato per i suoi 80 anni, quando ho tenuto una prolusione al concerto che il GAMO gli ha doverosamente dedicato, cfr. https://www.youtube.com/watch?v=7IXIbZ_BYG8 È stata un’amicizia di mezzo secolo, avendolo conosciuto negli anni Settanta, quando io ero ancora uno studente e lui già un musicista affermato. All’epoca era conosciuto come pianista che apparteneva all’avanguardia post-cageana, ma Giancarlo ha interpretato anche altre tendenze e soprattutto s’è fatto apprezzare come compositore.
Dal saggio di Renzo Cresti Giancarlo Cardini o delle vie eccentriche
Giancarlo Cardini non è stato solo quel raffinato e intelligente pianista e compositore a cui la musica del Novecento e inizio Duemila deve straordinarie interpretazioni, ma anche un musicista pensante, uomo di cultura e operatore musicale, caso raro. Musicista dai variegati interessi, la sua molteplicità di approccio parte da un assunto assai semplice ossia che negli ultimi decenni la relazione fra le varie arti, fra le forme, gli stili, i generi abbia superato steccati rigidi e che i vari (f)atti della cultura (musicale) si siano sempre più intrecciati, non solo negli aspetti tecnici ma anche e soprattutto in quegli espressivi.
Il superamento dei parametri codificati avveniva in Cardini in maniera del tutto naturale, innata, anche quando si inoltrava in considerazioni artistiche i suoi ragionamenti erano sempre legati alla naturalezza congenita. Era dunque in lui insita la spontaneità del pensare e del fare che lo porterà ad avere un profondo amore per la natura in ogni sua forma.
Per Cardini la Natura fu Madre, come la Musica, secondo quella struggente definizione di Giuseppe Chiari Musica Madre, che divenne il titolo di un importante libro edito da Prearo nel 1971, volume che per il giovane Giancarlo fu fondamentale, almeno quanto Gesti sul piano che fu pubblicato due anni dopo.
Come il grande amico Sylvano Bussotti, anche Cardini cercava il lato ludico nella musica, ridente come i suoni di John Cage.[1] Altre volte era ironico, altre ancora sottilmente beffardo, sempre intelligentemente sardonico. Le sue posizioni erano antidogmatiche e spiazzanti. Sapeva aprire prospettive inaspettate, con un gesto[2] o con uno sguardo beffardo dietro ai suoi occhialoni, un genio. Oggi, in un panorama desolatamente omologato, una figura come quella di Cardini non solo non c’è ma diventa quasi inconcepibile.
[1] Si veda l’interessantissima lezione-performance su Cage, sul rumore, sull’alea e sugli usi innovativi del pianoforte preparato in https://www.youtube.com/watch?v=Q4zehhtC3FA Di questa conferenza Roberto Satta ne riposta alcuni tratti essenziali nel suo contributo. Si potrebbe aggiungere che il pianoforte di Cardini ha in più, oltre a quello cageano, l’uso di addobbi che agghindano lo strumento, il ricorso a luci e proiezioni, che creano un’atmosfera rituale.
[2] La gestualità è connanturata quindi potremmo definirla come l’elemento basilare non solo del fare musica ma pure del pensarla. Cardini esprimeva una forte e coinvolgente gestualità, anche sganciata dal suono.
