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Marco Giommoni, "Dal segno al codice", prefazione di Renzo Cresti
Marco Giommoni, "Dal segno al codice", prefazione di Renzo Cresti, Diastema, Treviso 2024.


Dalla Prefazione di Renzo Cresti
 
La svolta epocale del terzo millennio, di cui si parla nel volume, e la più recente ma assai incisiva messa a punto dell’intelligenza artificiale, possono far pensare a una nuova Modernità, nella quale sparisce il genio e si afferma una rinnovata bottega informatica, dove il mezzo elettronico è uno strumento a favore della creatività umana, perde il suo ruolo di ausiliario passivo e interagisce nel concepimento e nella costruzione di un’opera d’arte. L’operare diventa così un dialogo fra l’inventiva umana, che è immaginazione, e il suo incanalamento in un programma informatico, ovvero in una successione consecutiva di istruzioni che però si dimostra aperta e flessibile a mille sollecitazioni ed esigenze.
 
L’informatica svolge dunque un ruolo fondamentale di assistenza: essa è un aiuto e non una sostituzione della vena inventiva dell’artista. Può prendere decisioni apparentemente autonome, ma opera sulla scorta di una gamma di opzioni fornite dal compositore, come avveniva già nella stocastica. L’utilizzo delle strategie della musica messo a punto da Xenakis ha agevolato lo sviluppo di quelle successive. Scrive Giommoni: «Il lavoro creativo è e sarà sempre più necessariamente connesso a un’interazione competente, efficace e produttiva dell’artista con la tecnologia». L’autore delegittima le prassi manualistiche: «ritengo non vi siano più ragioni per mantener vive prassi manualistiche (leggi: prassi che si attengono pedissequamente alla precettistica dei tradizionali manuali scolastici) basate su tecniche di composizione logore e desuete». I manuali sono dei compendi di regole e regoline incancrenite dalla storia, non sono utili neanche a livello didattico, perché possono fuorviare facendo pensare che il rispetto pedestre delle norme codificate sia la strada da seguire, esse creano una mentalità incartapecorita che blocca la creatività, la spinta verso il nuovo. La precettistica va interpellata solo quale punto di partenza che va vivificato, aggiornato e superato.



 



Renzo Cresti - sito ufficiale