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Ragioni e sentimenti nelle musiche europee del Novecento
Ragioni e sentimenti nelle musiche europee del Novecento è stato presentato, in prima assoluta, a Lucca il 20 dicembre, ore 17.30, presso l'Auditorium della Fondazione Banca del Monte, alla presenza di un pubblico numerosissimo, compositori,uomini di cultura e autorità.
Il libro s'intitola così, riprendendo la titolazione di un celebre libro della Austin, perché uno dei fili rossi è quello di far vedere come le ragioni e i sentimenti dei compositori del Novecento non siano aspetti antagonistici ma complementari. Si suddivide in 4 capitoli: Premessa, Alle radici del Novecento, International music, In Italia; 742 sono i compositori analizzati, di cui 321 gli autori italiani, inoltre, tante problematiche, riguardanti anche la musica cinematografica, quella elettronica, il jazz, la popular etc.

Oltre a Lucca il libro è stato presentato:
A Roma, il 24 gennaio 2016, è stato presentato presso il Teatro in Scatola, a seguire c'è stato il concerto del duo viola e sax Barbetti-Selva
A Rovigo, venerdì 19 febbraio, ore 15, presso il Conservatorio, ha introdotto Andreina Costantini
A Milano, martedì 8 marzo, ore 18, presso Conservatorio, hanno introdotto Luigi Di Fronzo e Rocco Abate
A Pisa, giovedì 10 marzo, ore 17, presso Biblioteca Comunale, hanno introdotto Stefano Mecenate, Aldo Bellani e Ilaria Baldaccini
RAI radio 3, giovedì 24 marzo dalle ore 22.30 alle 23, trasmissione curata da Andrea Penna
RAI radio 2, venerdì 25 marzo ore 9, citazione
A MIlano, venerdì 8 aprile, ore 17.30, presso la Libreria Odradek, presentazione di Antonio Trudu e Dario Agazzi, è seguito il concerto di Antonella Bini, flauto, e Silvia Cignoli, chitarra
A Bergamo, sabato 9 aprile, ore 16, presso la Casa natale di Donizetti, hanno presentato David Anzaghi, Silvia Bianchera, Antonio Trudu e Dario Agazzi, la presentazione è stata preceduta dal concerto di Antonella Bini e Silvia Cignoli
A Firenze, sabato 16 aprile, ore 16.30, presso il Conservatorio, ha introdotto Anna Menichetti e concerto degli allievi della classe di musica da camera di Fulvio Caldini
RAI radio 3, domenica 17 aprile, ore 6, presentazione del libro a cura di Anna Menichetti
A Modica, lunedì 18 aprile, ore 19, sala comunale
A Torre del lago Puccini, domenica 8 maggio, ore 17, presso Villa Orlando, con concerto di Ilaria Baldaccini
A Trieste, venerdì 20 maggio, ore 18, presso la Libreria Minerva, ha introdotto Corrado Rojac
A Lucca, giovedì 26 maggio, ore 17, presso il Caffé Letterario Lucca Libri, introdotto da Arduino Gottardo, con la partecipazione della pianista Ilaria Baldaccini
A Panzano in Chianti, domenica 10 luglio, presso le Edizioni Feeria - Comunità di sanLeolino, ore 17, presentazione di Carmelo Mezzasalma e intervento della pianista Ilaria Baldaccini
A La Spezia, sabato 15 ottobre, ore 16, presso il Conservatorio, introdotto da Andrea Nicoli
A Torino, domenica 23 ottobre, per la XXXI Rassegna Musiche in Mostra, Accademia, introdotto da Riccardo Piacentini
A Bologna, sabato 12 novembre, presso il Conservatorio, ore 15.30, introdotto da Gianpaolo Salbego
A Palermo, domencia 11 dicembre, ore 21, presso il Teatro Massimo, introdotto da Aldo Brizzi

Prossime presentazioni


Venezia,  febbraio 2017, ore 11, presso l'Accademia di Belle Arti, prolusione di Nicola Cisternino
Piacenza, 9 febbraio, ore 15, Conservatorio, introdurrà Carlo Alessandro Landini
Inoltre Ascoli, Genova etc., date in via di definizione

La Casa editrice è la stessa del libro su Wagner, Libreria Musicale Italiana
potete prenotare la vostra copia a cinzia.rizzo@lim.it
costo irrisorio per un libro di quasi 800 pagine solo 35 euro

A breve su questo sito alcuni argomenti trattati


A new book by Renzo Cresti on European Musics from the beginning of the XX century until today.
 
Sunday 20 December at 5.30 pm Renzo Cresti’s new book will be presented, for the first time, at the Auditorium of the Fondazione Banca del Monte in  Piazza San Martino, Lucca. Hinting at Jane Austen’s famous novel, the title of the book, published by LIM, is Ragioni e sentimenti nelle musiche europee dall’inizio del Novecento a oggi (Sense and Sensibilities in Euoropean Musics from the Beginning of the Twentieth Century Until Today). The book presentation is part of the calendar of events organized by Cluster, the Lucchese Association of Contemporary Music, and is organized in collaboration with the Lucca Province, the Fondazione Banca del Monte di Lucca, Laboratorio Brunier and Music & More Association.

The book represents a new updated reading of the period by one of the most eminent experts on Twentieth century and contemporary music. Dealing with a century of revolutions in the musical techniques and ways of expression, it clarifies important issues such as the writing methods and sound choices of the great national and international composers. The 800-page book also includes an outlook on Jazz music, pop music, electronic music and much more.

After a brief introduction by representatives of the local Authorities, Renzo Cresti will explain the content of his book.

Recensioni

Musica, luglio-agosto 2016, recensione di Gabriele Moroni
Rivista anarchica, giugno 2016, recensione di Felice Accame
FaLaUt, n. 69, Aprile-Giugno 2016, recensione di Filippo Staino
Erba d'Arno, n. 143, Inverno 2016, recensione di Dario Agazzi
Il Grandevetro, n. 121, Primavera 2016, recensione di Marco Fagioli
Colonnesonore.it, aprile, recensione a cura di Rossella Spinosa
Il Grandevetro, mese di marzo, recensione a firma di Marco Fagioli
L'Unità del 29 marzo, a firma di Antonello Colimberti
RAI radio 3, recensione-intervista (di mezzora) giovedì 24 marzo, ore 22.30, a cura di Andrea Penna
La Repubblica del 28 febbraio, a firma di Gregorio Moppi
Civiltà cattolica di marzo, a firma di Carlo Alessandro Landini
Rockerilla di marzo, a firma di Antonello Cresti
Corriere della sera-Roma, 22 gennaio
In Giornale di Brescia del 20 gennaio 2016, recensione con intervista a firma di Enrico Raggi
La Gazzetta di Parma del 29 dicembre 2015,  a firma di Elena Biggi
Amadeus on line  http://www.amadeusonline.net/contemporanea/2016/ragioni-e-sentimenti, di Rossella Spinosa, mentre la recensione sul cartaceo è comparsa sul numero di Amadeus di aprile
Classic Voice di novembre, recensione a firma di Alessandro Traverso
Ciéphum, rivista dell'Università di Mons, numero del dicembre 2016, a firma Giusy Caruso


Inoltre testimonianze...

La tua opera è fondamentale, qualcosa che non si era mai scritto sin dai tempi di Fase seconda di Bortolotto, con la differenza che il tuo lavoro è di molto, ma molto superiore, sia per afflato sia per lucidissima chiarezza, per non ostentata cultura – e quanto sapere serpeggia in ogni pagina! – per stile pulito e mai avviticchiato su se stesso (com’è quello di Bortolotto e tanti altri). Che grande franchezza intellettuale la prefazione, in cui citi Rognoni e lo stesso Bortolotto: il modo in cui dichiari di prenderne le distanze pur riconoscendone i meriti è un’ammissione che denota una rara saggezza. La vastità degli argomenti trattati è stupefacente, un unicum non solo a livello italiano ma europeo. il libro è talmente coinvolgente da avermi emozionato e tenuto incollato sino ad ora tarda. Il capitolo su Boulez – che finalmente è affrontato da una prospettiva nuova, inedita – mi è parso di grande interesse, e per coincidenza lo leggevo quando ho appreso della morte del gran vegliardo.  
Ho trovato molto interessante la prospettiva dalla quale affronti Stockhausen (come già Boulez); sensibile – e commosso – il capitolo su Castiglioni (riabilitato finalmente dalle “capriole” di cui scrisse Bortolotto). Acutissime le parole su Paolo Castaldi – e che lui naturalmente non approverebbe: ha sempre creduto di non “irridere”, ma di essere una specie di Riccardo Strauss. Essenziale l’acuta definizione di “notazioni anomale” e non più “grafiche” (c’è anche nella recensione che ho scritto per la rivista "Erba d'Arno"). Poi il capitolo su Giacomo Manzoni (che ho conosciuto e che mi ha lasciato una sensazione di tristezza, frustrazione e grande fallimento [“abbiamo fallito la rivoluzione!” – così lui, in pantofole e pile con il leone d’oro dietro le spalle]), sul quale il tuo aggettivo “asfittico” mi pare pregnante per designare tutta una produzione in cui proliferano le “masse” – le classi sociali oppresse?…forse. Due mie antiche passioni, fra i molti autori che citi e analizzi in pagine importanti delle quali ti sono grato: Paul Dessau – era un grande compositore, sottovalutato per l’ombra brechtiana – e Roman Haubenstock–Ramati (sul quale scrissi per “Dissonance” anni fa). Portai un giorno in dono proprio a Manzoni la  Fantasietta di Dessau, e lui mi disse che Dessau era un compositore di scarsa tecnica e mediocre, avesse ascoltato l’opera Einstein: altro che la sua sovietica Atomtod. Lorenzo Ferrero, cui dedichi righe eleganti, l’ho frequentato qualche anno, mi raccontò d’aver vissuto con Cage a New York, nonché d’aver condiviso un appartamento con Josef-Anton riedl: parlando di quell’epoca diceva: “abiura più meditata di quella di Lutero”, per lui “chiarezza” di scrittura significava John Williams (sic!), mentre di Ligeti ammirava l’impiego che il cinema di Kubrik ha fatto delle sue partiture (ma Ligeti non mi pare ne fosse lieto). 
Infine, il nome di tua moglie Chiara, che compare nell’epigrafe introduttiva in due versi commoventi che mi hanno profondamente colpito.
Dario Agazzi

Porto il tuo librone sempre con me. Più lo leggo e più m'accorgo della profondità del tuo lavoro. E poi c'è una cosa , che ovviamente non dirò, perché sembra una forzatura, ma per certi autori, leggendo la loro pagina, utilizzi assonanze verbali, una scioltezza linguistica che accomuna la musica stessa di quegli autori.  Ti faccio un esempio: quando si legge di Pennisi, la scelta della tua prosodia si avvicina al suo linguaggio musicale, delicato, come una trina di seta, quando scrivi di Stravinskij, le tue parole sembrano un vulcano in eruzione:pare di ascoltare Le Sacre!!!!
Insomma sei grande. 
Silvia Bianchera

Ho ricevuto il tuo testo, lo sto gia divorando ... altissimo,  profondo, preciso, mi sta gia seducendo: complimenti.grazie, davvero grazie di cuore come uomo, musicista e camminante.
Ho finito in questi giorni i primi capitoli del tuo testo che apre un solco profondo tra la analisi critica e poetica del secolo precedente è quella Indispensabile oggi. La tua forza apre una voragine indispensabile, rinnova l'abisso caro a Nietzche e Baudelaire, dove non nascondersi ma bensì calarsi per capire e riconoscersi, lasciarsi cadere forse  senza sicura alcuna per porre quella semplice e terribile domanda che spesso fuggiamo: perché ?
Il senso della nostra ragione e del nostro sentimento ci obbliga, oggi come non mai, a chiederci "why" ogni volta lasciamo una traccia ... ci spinge verso quella fluidità di approccio necessaria  anche se non sufficiente per non finire una volta ancora in un altro baratro, un anfratto maleodorante, sintetico ma molto più scuro e desolato di quello dove danza Dioniso, e terminare come Macbeth "signifying nothing". Con immensa stima. 
Roberto Rusconi

Sto leggendo il libro. Bellissimo, è un testo definitivo, imprescindibile per la musica del XX Sec.

Carlo Pedini



Carissimo Renzo, mi sono portato dietro in questi giorni a Montepulciano il tuo librone. Devo dire che è pieno di cose gustose, anche apparentemente secondarie, che invece sono importantissime. Si arriva come presi per incantamento ad avere un quadro delle tante ramificazioni del Novecento, senza presunzioni e senza prevenzioni. Sei bravissimo davvero.

Fabrizio De Rossi Re



Ho letto con vivo interesse buona parte del suo libro. Non tutto perché alcune cose della sua ampia e documentata analisi mi sono un po' lontane e conto di tornare su queste usando la sua opera un po' come un'enciclopedia, quando necessario. Come spesso mi capita leggendo cose che mi piacciono, ho fatto frequenti pause di riflessione con parecchi ascolti per condividere in modo più partecipe e molto spesso la fantasia e i ricordi si sono mossi a briglia sciolta, portandomi a lidi lontanissimi da dove ero partito. Opera la sua che potrei dire monumentale, ma preferisco definire viva.

Fiorenzo Bernasconi

Ho letto ed usato alcune sezioni, anche per il mio lavoro, in particolare il capitolo sul teatro musicale d'impegno e sulla musica per il cinema.  Ottimo tutto il quadro storico novecentesco, didatticamente è molto utile e, soprattutto, mi è servito per chiarirmi le idee in prima persona. Grazie per non aver fatto un capitolo specifico sulle compositrici. Siamo persone, abbiamo diritto a 'mescolarci' con gli altri nelle relative sezioni. E' davvero molto complesso, molto ricco, molto vero. Ci sono dentro quarant'anni di vita vissuta accanto alla Musica e di consapevolezza critica via via affinatasi e, ora, in grado di guidare gli altri, lettori, amatori, studenti. Hai un quadro del Novecento recente italiano chiarissimo, con una distanza di vedute, nonostante la vicinanza temporale, che mi ha stupito.
Paola Ciarlantini

Una bibbia musicale.
Gaetano Giani Luporini

Il tuo volume " Ragioni e sentimenti" è denso e allo stesso tempo scorrevole nella lettura perchè tratta gli argomenti con un taglio enciclopedico ma curandoli e approfondendoli con dovizia di particolari tipica del saggio storico. E' un modo nuovo di affrontare il percorso storico musicale che ci ha condotti alla musica di oggi, specie nel definire con chiarezza il modus operandi di chi, fra i compositori  citati, ha prediletto la "testa" e chi ha  invece seguito un percorso congiunto fra "ragione" (e proprie "ragioni" compositive e di impegno artistico) e l'aspetto dell'espressione che non può essere rinnegata nell'atto creativo. Lo trovo assolutamente esaustivo per l'arco temporale trattato con la bella  panoramica nella premessa sull'evoluzione delle logiche compositive  fino alla generazione dei cosiddetti "narcisi" - fatte salve però le dovute eccezioni per alcuni compositori "non narcisi"...ma nati  ( ahi loro...) nello stesso periodo... :-) Via via che procedo nella lettura sottolineo i passi che ritengo più vicini al mio "sentire".
Per esempio provo particolare simpatia per il paragrafo su Alban Berg quando parli della "solitudine come stile"... un concetto che ritengo attualissimo specie in questo particolare momento storico così caotico  e confuso per  la musica. E' un testo bellissimo, è un vero piacere leggerlo! Sono ansiosa di collaborare al tuo volume successivo.
Alessandra Bellino
 
Sto leggendo il libro lo trovo molto interessante e bello. La parte su Stravinskij è strepitosa.
Marco Molteni

Mi ha molto coinvolto l'introduzione-premessa; sono rimasto sbalordito dalla mole e quindi anche dall'impegno a tutto campo, credo non esista niente in giro, almeno in Italia, di così particolareggiato e approfondito sulla musica contempornaea, riguardante anche zone geografice poco studiate dalla musicologia. Al di là dell'aspetto quantitativo, è la qualità di certe riflessioni che colpisce.
Giancarlo Cardini

Ho letto il libro e l'ho apprezzato moltissimo, sia nella impostazione che nei contenuti. Le analisi sono molto acute e contengono osservazioni preziose. Più ci si avvicina al presente più il compito si fa arduo. E' difficile trattare sullo stesso piano autori del passato ormai classici entrati nella storia e altri ancora viventi per i quali la critica è ancora in assestamento. Ma tu assolvi benissimo a questo compito come, credo, ben pochi sarebbero in grado di fare oggi. La tua lunga esperienza ti consente di affrontare la molteplicità degli argomenti riuscendo a focalizzarne gli elementi salienti e caratterizzanti. 
Luigi Verdi

Bravo Renzo! Bel libro e belle cose!
Gilberto Bosco

Ponderoso volume di 800 pagine di Renzo Cresti, professore e ricercatore, docente di storia della musica presso il conservatorio di Lucca, dove è stato direttore dal 2006 al 2009 e dove tiene un corso di storia del jazz. Come musicologo ha scritto o curato oltre 40 libri. Ha collaborato con università e istituzioni (Rai, Biennale di Venezia, Maggio Musicale Fiorentino). Fine conoscitore del Novecento musicale europeo, parafrasando il celebre romanzo di Jane Austen, “Ragioni e sentimenti” presenta la più aggiornata e autorevole storia della musica europea dall'inizio del Novecento a oggi, con le poetiche, le estetiche, gli stili, le tecniche e le forme che si sono succedute e intrecciate: dalla pan-tonalità alla dodecafonia, da una nuova concezione del tempo e dello spazio musicale al rapporto fra musica colta e popolare, dalle esperienze para-classiche alle ricerche sul rumore, dal teatro engagé all'opera politica, dallo strutturalismo alla musica aleatoria, dalla musica materica a quella negativa, dal minimalismo alla musica spettrale, dal moderno al postmoderno, dal ritorno della tonalità alle ultime generazioni di compositori. Ma anche la musica elettronica, quella per film, la crescita del jazz europeo e italiano, il rock e il pop e i loro intrecci.
Monica Lucchini


E' un libro che è un piacere leggere ogni volta. Con un linguaggio dotto ma al tempo stesso snello e duttile riesci sempre a tenere avvinto il lettore! Interessantissimo anche per gli addetti ai lavori, c'è sempre un 'angolino buoio' della storia del Novecento che tu illumini!
Pietro Rigacci


Finalmente trovo  un’impostazione generale con una buona pianificazione che consente, con corretti pesi  e misure, un orientamento chiaro, pur considerando molteplici prospettive. Operazione difficile, importante e riuscita.  Osservazioni e studi sempre attenti, mai frettolosi, nonostante il fittissimo ginepraio creativo del novecento. Considerevole la capacità critica e la qualità della scrittura, sempre consapevole dei  fatti dello spirito altrui e attenta ad ogni minimo dettaglio. Un lavoro importante la cui lettura è da consigliare a tutti, da proporre anche a quelli che nelle diverse provincie italiane si ritengono amici della musica. Complimenti.
Michele Pizzuto

Il lavoro di ricerca e pubblicazione che stai conducendo da anni, è molto interessante ed aggiornatissimo...!
Matteo Segafreddo


Ho finito di leggere il tuo libro. L'ho trovato straordinario. Nei contenuti, nel linguaggio, sempre chiaro, esplicativo, comunicativo ma mai banale visti gli argomenti trattati. Davvero un buon lavoro, un gran bel lavoro ! Lo consiglierò agli appassionati, compresi i miei allievi, e a tutti coloro i quali vorranno conoscere meglio il secolo più interessante, almeno per me, della Storia della Musica.
Andrea Nesti

Sto leggendo il libro. Gran lavoro. Un sacco di cose.
Lorenzo Ferrero

Il tuo libro è fantastico! Grazie di averlo scritto, te lo dico con sincerità, credimi! Ho letto soltanto l'introduzione: è così densa, ogni periodo è carico di una visione globale, estremamente approfondita e riportata con una chiarezza disarmante. Sono solita sottolineare e prendere appunti mentre leggo e non so quanti post-it ho usato in pochissime pagine. Tu non hai certo bisogno che sia io a dirti queste cose, ma sono io che invece ho bisogno di comunicarti quanto davvero mi abbia colpito il tuo studio e la tua dedizione al mondo della musica, e di questa musica in particolare. 
Ilaria Baldaccini 

Non conosco altre pubblicazioni così vaste, sussumenti, enciclopediche, bene argomentate e non solo riassuntive, come lo è questa del tuo libro. Il tuo libro l'ho letto tutto, da cima a fondo, e lo trovo davvero (e onestamente) bellissimo. L'ho divorato dalla prima all'ultima pagina. Sarà una gioia per i nostri studenti del Conservatorio di Piacenza poter ascoltare la viva voce di uno dei grandi protagonisti della musica italiana del Novecento (sto parlando di te, che ne sei uno dei principali e più titolati osservatori, commentatori, fustigatori). Della musica italiana del Novecento fai parte anche tu, caro Renzo, anche se di te stesso non potevi (ovviamente) parlare.
Carlo Alessandro Landini


Un lavoro che è facile definire monumentale nella sua ampiezza di catalogazione. Ma sò bene che va molto oltre la sola catalogazione-sistematizzazione panoramica, cosa che comunque nello sguardo retrospettivo storico assume una sua alta funzione, e in questo è già una grande operazione critica ma anche editoriale. Complimenti anche all'Editore.
Formazione dunque per le scuole, biblioteche, archivi e centri, italiani ed europei. Restano la parte iniziale e la parte finale sulle riflessioni estetiche che leggerò con cura. Gran lavoro oltre che fatica monumentale. Complimenti Maestro. 
Nicola Cisternino

Il tuo Ragioni e sentimenti è scritto come un romanzo destrutturato, tipico prodotto letterario del XXI secolo. Io lo assocerei al lavori di Hermann Broch, Michael Kundera, Pier Paolo Pasolini e naturalmente altri ancora. Nel senso che, pur essendo un libro che parla di musica, può essere letto come un libro da tenere sul comodino. L’introduzione prima, e l’alternarsi delle  varie schede poi, si presentano come vari capitoli di un romanzo. Infatti, le schede non sono delle presentazioni asfittiche di dati anagrafici, professionali e date esclusivamente informative ma veri approfondimenti stilistici nel contesto storico del soggetto. Ma è pure utile da consultare come fosse un’Enciclopedia per seguire i movimenti musicali del XXI secolo nell’arco europeo nelle diverse espressioni musicali.
Da sottolineare l’impegno a ri-valutare alcune figure di Maestri italiani troppo presto dimenticati da mezzi di comunicazione Radio,Televisioni, ma anche dalla critica.
L’opera è uno strumento molto utile per tutti coloro che vogliono avvicinarsi al linguaggio musicale (e sono tanti), ma non avendo una, se pur minima, preparazione culturale specifica, si tengono lontani frastornati e intimoriti da termini come serialismo, pantatonalità, dodecafonia, informale, per la mancata integrazione dello studio comparativo tra le diverse espressioni artistiche nella scuola italiana.
Oronzo Persano

Sto leggendo con grande interesse la tua opera monumentale, una pubblicazione unica e fondamentale.
Tiziano Bedetti

Ho trovato le pagine dedicate a Scelsi sensazionali, dove per la prima volta si capisce e si parla in maniera chiara da raggio laser del vero humus e senso di quel suono. Belle anche le pagine su Radulescu, Debussy, la scuola viennese.
Aldo Brizzi

il tuo grande lavoro Ragioni e sentimenti è un singolare incontro e una continua sorpresa.
La prima cosa che mi colpisce – che mi ha sempre colpito in te, ma qui ne trovo una conferma ancora maggiore – è che sai stupirti di fronte a quello che ascolti. Non viene prima uno schema mentale, culturale, ideologico; tu guardi quello che ascolti e sai stupirti. Questa tua capacità, che porta a una ricerca instancabile e particolarmente seria sulla musica contemporanea, è decisamente utile per tale oggetto, perché il nuovo, per definizione, o lo si considera in modo spalancato e onesto o si fanno molti disastri, più o meno colpevoli, ma certamente ci si condanna a una grande parzialità.
Il modo in cui parli del mio lavoro mi colpisce e mi onora. Sono impressionato di quanto capisci del mio travaglio creativo, soprattutto perché ne cogli gli aspetti che potrebbero sembrare paradossali, perché non “allineati”, capendone le ragioni; in particolare quando osservi, in vari modi, che “l’opera”… è “sorretta dalla totalità dell’essere” (p 664), con tutte le declinazioni che ne conseguono.
La tua opera monumentale è un invito alla lettura e all’approfondimento sia per chi si accosta da poco alla musica dell’ultimo secolo, sia per chi è musicista, perché parti sempre da ciò che dell’autore ti attira, ti interessa esistenzialmente, favorendone così l’approccio. Non ripeti tanto concetti saputi, quanto trovi di volta in volta le ragioni dell’interesse di quella musica. Anche la sistematicità della trattazione – parlo in particolare della prima parte del libro – che deriva dal tuo approfondimento, fa emergere un quadro complessivo non risaputo, con numerose scoperte.
Osservazione sintetica: fai venir voglia di ascoltare la musica di cui parli.
Pippo Molino

Il tuo libro è bellissimo uno dei volumi sulla musica fra i più consistenti ma specialmente vivi e partecipativi sia da parte dell’autore sia le figure che ne vengono fuori mai totem ma con la ragione di essere uomo, con tutto il manifestarsi delle vicende politiche storiche della difficoltà esistenziale e tuttavia della forza interiore per manifestare le proprie idee attraverso la musica. Tutto si legge come se fossero ancora operanti queste figure fra i più conosciuti o meno, partecipanti ad un unico manifesto di vita. 

Claudio Boncompagni
Sto leggendo con calma e passione (bell’ossimoro, vero?) il tuo libro. Ho cominciato come mio solito dall’indice, poi sono passato alla premessa e poi... alle ultime pagine! La “Fase terza” è quella che mi ha attirato maggiormente e di lì sono partito. Da un pezzo non leggo più i libri in ordine sequenziale, ma rimbalzo modularmente tra le pagine perché trovo in questo maggiore stimolo e, stranamente, mi sembra di cogliere più senso o, meglio, più sensi, che è la cosa che mi interessa. Le ultimissime pagine sono formidabili. Mi toccano particolarmente alcune espressioni che usi, come «abitare nella scrittura» o «un bello che dona senso», o ancora considerazioni come «scrivere per coloro che possiedono il segreto di leggere fra le righe e che sanno riflettere su ciò che hanno letto, anche molto tempo dopo aver chiuso il libro» e, dulcis in fundo o in cauda venenum, «la generazione nata fra la fine degli anni Quaranta e l’indizio degli anni Cinquanta è stata l’ultima che, nel suo complesso, ha prodotto compositori importanti» e, aggiungi, «secondo l’ottica della musica contemporanea colta». Già, la musica contemporanea colta... Qui per me sta il punto, per me che ho fatto studi classici (in tutti i sensi, Università compresa) e poi ho frequentanto senza sosta, e vorrei dire senza respiro, prima Petrassi (tra l’82 e l’85, ma poi sono andato a trovarlo fino agli ultimi anni) e soprattutto Donatoni (in particolare tra l’83 e l’87, e anche lui l’ho seguito in numerose “pizze” e altro a cui mi invitava con affetto negli anni a venire, parlando solo a latere di musica). Mi piacerebbe parlare con te proprio di questa etichetta che ci siamo affibbiati: “musica contemporanea colta”, con tutto ciò che consegue... Insomma, ti ho detto qualcosina, solo qualcosina, ma spero di averti trasmesso che percepisco questo libro come qualcosa di molto molto importante per tutti noi che con diverse fortune ci cimentiamo con la scrittura, una riflessione profonda, giustamente aperta a discussioni e punti di vista non necessariamente concordanti, su uno stato liquido di cose che tu hai avuto la costanza di una vita di conoscere e frequentare. Grazie!
Riccardo Piacentini

Un grande libro!
Corrado Rojac

Sono rimasto impressionato dalla ricchezza, completezza ed esaustività degli argomenti trattati.
La scheda che mi riguarda è fatta molto bene, di grande soddisfazione personale (mi sono addirittura commosso leggendola), ma anche tutti gli altri contributi sono interessanti, per esempio, su Arvo Pärt (che non mi è mai piaciuto molto) sei riuscito a stimolarmi un interesse diverso. E sono sicuro che, ogni volta che leggerò qualche pagina,altre curiosità verranno appagate. Complimenti vivissimi.
Paolo Ricci

Ho proseguito nella lettura del tuo Ragioni e Sentimenti: veramente un'opera avvincente e istruttiva, che allarga lo "sguardo" di chi ti legge. 
Umberto Bombardelli


 




Renzo Cresti - sito ufficiale