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Luigi Rognoni
Capitano o mio Capitano
 

 

Riconosco in lui, pur con delle differenze caratteriali e di visione culturale, il mio unico e grandissimo Maestro nel campo della musicologia (parola e contenuto che lui detestava): da lui ho imparato che la musica, come l'arte tutta, è ben poca cosa se non serve alla vita, a migliorala in qualità, in consapevolezza, in cultura e bellezza, ma anche in fratellanza e in partecipazione. Sono stato suo allievo quando lui era Direttore del DAMS MUSICA all'Università di Bologna, poi ho avuto la fortuna di diventargli amico: ricordo le visite in casa sua a Milano e a Linguiglietta.
 
Lui mi ha insegnato che la musica arriva in profondità, nell'interiorità degli uomini e della collettività, va quindi studiata seriamente, non come oggetto o peggio come reperto filologico o storiografico, ma come entità vivente. Alla musica vanno dedicate le nostre migliori energie, di giorno e di notte, quando ci sentiamo immortali e quando siamo presi da tremende paure. "Senza la musica la vita sarebbe un errore" scrive Nietzsche.

Ho dedicato al mio Capitano uno scritto che, fin dal titolo, richiama il suo insegnamento Linguaggio ed etica, uno scritto a me molto caro perché vi ho praticato una scrittura particolare (altro esempio è l'ultimo capitolo del mio Wagner oggi, uscito proprio con la prefazione di Luigi Rognoni): dalle riflessioni filosofico-musicali tento di far uscire degli squarci di vita. Momenti vissuti che relativizzano il testo, lo sbilanciano a favore delle pulsioni contro le astrazioni. Spero che dove sei ora, stimatissimo Maestro, tu possa continuare a vivere la musica. E grazie, capitano mio capitano.
 
Il saggio su Linguaggio ed etica, in La musica, le idde, le cose (Catalogo dell'omonima Mostra itinerante, Acqui terme 1982) e il libro Wagner oggi, avevano la particolarità di inserire, fra le pieghe dell'algido discorso musicologico, brandelli di vita, ossia citazioni di momenti da me vissuti e frammenti di lettere, nel tentativo di vivificare il contenuto e il testo si apriva al contesto di vita. Riporto alcune parti, dell'ultimo capitolo di Wagner oggi.
 
La sintesi fra Segno e Logos è idealismo sommo. Nella ricerca dell’Unità, il significato diventa Idea (dover-essere). La crisi della struttura logocentrica della filosofia occidentale è (dopo Wagner) consumata.
 
La perdita dell’aura si accoppia alla dissoluzione dell’io, con l’integrazione del Soggetto nella spietata norma del Segno (integrazione che in Webern è vissuta con angoscia). Webern è l’emblema dell’essere distrutto, impossibilitato a continuare la dialettica fra intimismo e comunità. Nel solipsistico hortus conclusus, fuori dalle barbarie del mondo, Webern si arrovella in una nevrotica ricerca della perfezione, in quanto più esiste tale compiutezza più il mondo dell’Autore diventa autosufficiente.
 
Il solipsismo conclude – niccianamente – la vicenda nichilistica, liquidando il concetto di Soggetto. Le astrazioni linguistiche dello Strutturalismo sono slegate da qualsiasi rapporto con la vita, il luogo dove il musicista abita è la biblioteca, dove l’universo linguistico si pone accanto a quello reale. Quante volte, quando la polvere dei libri sta per soffocarmi, sento il bisogno di quelle passeggiate all’aria pura con te e il profumo della tua crostata, Rock da coccolare, la frutta e la cioccolata.
 
Dopo vari tentativi di riunire in un tutto le diverse riflessioni, mi accorsi che la cosa non mi sarebbe riuscita, infatti, non appena forzavo i miei pensieri in una direzione, subito si deformavano, miscelandosi con umori e sentimenti. Il mondo delle spiegazioni – come dice Sartre – non è quello dell’esistenza. Zarathustra chiama malvagia e odiosa la dottrina dell’Uno.

Darmstadt si oppone a Bayreuth, come il mito della purezza e autonomia dei segni linguistici si oppone a quello della sintesi universale dei linguaggi. La musica di Darmstadt conclude l’itinerario classico dell’art pour art. Al di là di tutta questa polverosa babele di parole c’è la vita.
 
Sono orgoglioso di citare ciò che Luigi scriveva del mio libro su Wagner oggi (seconda edizone, Zanibon, Padova 1982), dalla Prefazione di Luigi Rognoni: "…questo scavato e sofferto saggio di Renzo Cresti: una viva rilettura di Wagner e dei suoi precedenti, negli anni '80, in prossimità del centenario della morte, che indaca acutamente nella coscienza ambigua e, se vogliamo, nella mauvaise foi culturale del nostro tempo / …/ un saggio senza precedenti in Italia…"

Recentemente la Regione Siciliana ha pubblicato tre volumi, curati da Pietro Misuraca, intitolati Luigi Rognoni, intellettuale europeo, documenti e testimonianze, Palermo 2010. I volumi comprendono alcune testimonianze, carteggi, scritti e interviste.



Da Linguaggio ed etica, saggio dedicato a Luigi Rognoni, in La musica, le idee, le cose, Catalogo dell’omonima mostra di manoscritti e partiture musicale, realizzata al Palazzo del Broletto di Novara nel 1981 poi a Roma, Firenze, Bologna, Siena, Arezzo, Cremona, Padova, Brescia, Certaldo, Acqui Terme, Vercelli etc.



Sette variazioni in memoria di Lugi Rognoni

Luigi Rognoni era nato a Milano nel 1913 e ci ha lasciato per sempre nel giugno del 1986, ha lasciato un vuoto soprattutto nella cultura italiana, e non solo musicale, e ha gettato nello sconforto i tanti suoi allievi edestimatori che tanto lo seguivano e lo amavano. Nell'anno accademico 1957-58, Rognini aveva fondato, presso la facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Palermo, l'Istituto di Storia della musica, ancor oggi il più meridionale d'Europa. Rognoni rimase a dirigere l'Istituto e a insegnare a Palermo fino al 1970, quando fu chiamato a dirigere l'Istituto di Storia della musica al DAMS di Bologna. Discepoli palermitani si stringono attorno al Maestro per offrirgli i frutti del loro lavoro e epr dimostrare quanto l'nsegnamento di Rognoni sia stato ricco e fecondante /.../ 



Renzo Cresti, recensione al libro, A Luigi Rognoni, musiche e studi dei discepoli palermitani, Flaccovio editore, Palermo 1985, in "Piano time" n. 46, Roma gennaio 1987.



http://www.treccani.it/enciclopedia/luigi-rognoni/

http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Rognoni





Renzo Cresti - sito ufficiale