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::ALUEI:: e il libro A-MUMex, con intervista a Louis Siciliano
«Parlare di un libro sul suono che presuppone significati scientifici e filosofici che s’incontrano ad un livello di profondità tali da far scaturire dai propri presupposti una terza via, equivale a scriverne uno parallelo, un altro infinito mondo possibile. Ma esiste una possibilità per dire altro senza uscire dal libro. Questa possibilità indica lo spazio bianco intorno alle parole, cioè la mente vuota di fronte alle frasi, la coscienza vigile su ciò che i paragrafi ci vogliono suggerire, su ciò che i capitoli vogliono concludere o aprire. Ed esiste una tecnica, che è la lettura poetica, che qui cercheremo di affrontare. È già stato detto che la poesia è l’unica forma in grado di spiegare il mondo. È già accaduto che allievi formulassero complesse equazioni, perfette dal mero punto di vista tecnico, ma non accettate dall’insegnante (stiamo parlando di Einstein) perchè “non belle”. Il sottile lirismo dello sviscerare concetti scientifico-filosofici in A-MUMEx è innazitutto “bello”. Una bellezza sottile, ma non per questo forte, legata al silenzio, cioè allo spazio dove invita andare oltre a ciò che può venire detto. E nel suo portarci in una speculazione esponenziale verso un futuro imminente, o un presente da conquistare, ci indica strade e conoscenze che vengono da lontano e sempre furono presenti in chi le seppe ascoltare. Leggendo A-MUMEx saremo in sintonia con quei maestri apparentemente a noi lontani, che con il suono delle trombe sapevano far crollare le mura di una città. O con quelli che con il semplice uso di uno specchio potevano incendiare navi. Leggendo questo libro potremo far crollare i muri che ci separano dal riuscire varcare la soglia, potremmo incendiare i nostri concetti e preconcetti da un fuoco d’amore nuovo. Un amore per le forme al di là delle apparenze».

Così scrive l'amico grandissimo Aldo Brizzi, in Note a A-MUMex, nei vari comunicati stampa. Conviene partire da queste riflessioni. Il discorso sul suono non potrà mai centrare il cuore pulsante del suono stesso, gli girerà sempre attorno, ma esiste una scrittura e una lettura poetica che può avvicinarsi alla vita del suono, che dal silenzio nasce e nel silenzio evapora (non sparisce ma evapora, come l'acqua che evaporando mantiene la sua caratteristica di umidità). Su questa soglia instabile si pone il libro di Louis Siciliano, napoletano classe 1975. Una soglia che sta fra passato e futuro, sposandoli insieme in un’apologia del presente.

In Italia, il libro sembra scritto da un alieno, tanto spoglia è la realtà italiana, mancante di tante cose fra cui quelle legate a un pensiero/vibrazione, a una musica che è suono e a un suono che è legato a un senso panico e cosmologico. Se ripensiamo all’ostracismo che ha vissuto Giacinto Scelsi abbiamo chiara la situazione.

Gli argomenti espressi nel libro sono molto forti, eccentrici per la nostra cultura ossia che eccedono una visione istituzionale e omologata, toccano situazioni molto profonde, che vanno tutte nelle profondità dell’essere. Un’omologazione che Siciliano rifiuta fin dalla sua preparazione, è, infatti, difficile classificarlo essendo compositore, polistrumentista, autore di colonne sonore per il Nuovo Cinema Italiano, music sound designer, autore di musica per il teatro e per spot TV; inoltre, ha codificato, con lo pseudonimo L6J, il genere musicale Mystik Electro nell'ambito dell'electronica che una volta veniva definita underground, rimanendo più di trenta settimane nella top ten della musica elettronica a Berlino. Infine, Siciliano è anche scrittore, romanziere e poeta, nel 2013 pubblica La Lungara: un fiume di piombo, un racconto psicologico, ambientato in via della Lungara a Roma, narrazione che ammicca a tratti alchemici. Nel 2014 viene data alle stampe la raccolta Poesie Muratorie.

La pluralità è insita nel pensiero e nel fare di Siciliano, sotto il segno di una ricerca di una nuova cosmologia del suono, come recita il sottotitolo del libro. Ha avuto molti riconoscimenti e ha vinto diversi premi, ma lui non sembra farne caso tutto preso da una spiritualità avvolgente, non vaporosa come quella della new age ma rigorosa nel suo appoggiarsi a elementi numerici, il numero come ordine delle cose e come preambula alla conoscenza.

Il volume prende vita da un nuovo stato di coscienza, verificatosi dopo la scrittura del romanzo La Lungana, e traccia una via esperienziale che parte dai pitagorici e prosegue con il pensiero legato alle arcaiche civiltà del Mediterraneo, alle culture e religioni indiane e africane, insegnandoci un multiverso dell’esserci che troppo spesso, nel nostro egocentrismo, riduciamo a una semplice prospettiva individuale.

La trattazione ha un carattere scientifico, intendendo con questo non un carattere asettico ma legando il numero e le geometrie a una sorta di armonia delle sfere, esaltando la verità e la bellezza del numero.
L’idea di questo libro prende forma vent’anni fa e collega l’illuminazione dell’intuizione a un’elaborazione progettuale, infatti, tutta la trattazione è assai stringente.

Lo scritto è solo in inglese. Copyright: MAGIC&UNIQUE BOOKS. Un impegnativo e intenso lavoro che andrebbe comunque letto e meditato, non fosse altro per mettere alcuni punti interrogativi nel nostro abituale modo di pensare e di ascoltare musica.
 
 
Intervista a Louis Siciliano
 
1) Intanto una curiosità, perché ti fai chiamare Aluei?
- Nelle civiltà antiche: pre-vedica, assira, babilonese, egizia, la mantica era una scienza “di stato”. La mantica ha a che fare con la Vibrazione. “In principio era la Vibrazione, il Suono”. Il suono come scienza, indagine sul Cosmo. Il suono come Coscienza. Le vocali A U E I sono le vocali con le quali si da vita al canto Armonico durante la pratica. Spesso la L si usa per rafforzare la tecnica Khoomei. Una notte ho sognato che mi chiamavano ::ALUEI:: L’indomani ho chiamato il mio agente a Los Angeles e gli ho detto che avevo cambiato nome e così a tutti i miei amici. È inutile dire l’ilarità generale che ha suscitato. “Ma tu sei veramente matto” mi dicevano. Da premettere che ero morto dentro ed il mio romanzo La lungara: un fiume di piombo (piccolo trattatello di Alchimia, vestito da romanzo noir) era stato un po’ il mio testamento. ::ALUEI:: è il nome della mia rinascita a nuovi stati coscienziali.
 
2) Quando è nato il tuo interesse per la cosmologia del suono?
- La Cosmologia e la Cosmogonia accompagnano da sempre la mia ricerca sonora. Essendo Pitagorico da sempre, ovvero socraticamente Pitagorico. Pitagora veniva dalla tradizione Ermetica: Ciò che è in alto è in basso. Dire Ermetismo è richiamarsi ad Orfeo: La Vibrazione. One Vibration (il primo album di ::ALUEI::).
 
3) Quali le relazioni fra alcune culture animistiche africane e la tua concezione del suono?
- Lo sciamanesimo di tutte le latitudini e tutti i riti legati al suono, hanno sempre destato la mia curiosità. Sono cresciuto alle pendici del Vesuvio, al suono delle Tammorre. Tradizione dionisiaca che viene dai culti di Cibele e di Diana quella della Tammurriata che poi ha dato vita al culto delle 7 Madonne. Musica e Ritualità un tema che permea molto l’animo di noi campani. Penso al mio amico Mario Cesa, straordinario compositore e molto legato a questo sentire comune. All’Africa poi ci sono arrivato dopo, vivendo per un anno con i griots tra Senegal e Mali, poi la Santeria a Santiago de Cuba e il Candomblè. Anche il mondo Tuvano mi ha molto influenzato e, infine, Mamma India, al quale ho dedicato una folta raccolta di versi in uscita nel 2020, Liberi Verso il Gange.
 
4) Ci sono rapporti con il jazz?
- John Coltrane, Bird, Eric Dolphy, Monk sono gli stimoli senza i quali A-MUMEx non sarebbe mai potuto nascere. Ho un debito con George Garzone. La domanda che spesso mi ponevo insieme con il mio maestro, Antonio De Santis (uno dei più grandi geni del ‘900 musicale italiano): perchè i compositori colti non hanno l’umiltà di imparare da Coltrane e dai grandi epigoni del Jazz? Il Jazz è un pozzo senza fondo per chi crea strutture sonore. Questo mio libro è dedicato ai più grandi musicisti di tutti i tempi, un intero popolo, ai Pigmei che non a caso erano i musici di corte dei faraoni.
 
5) Ti senti vicino ad alcuni musicisti italiani? Il fatto che il tuo libro sia solo in inglese e non in italiano non promette un gran inserimento all'interno della cultura (musicale) del nostro Paese.
- Scelsi, Petrassi, Cesa, Antonio De Santis (che pochi conoscono ahimè), Aldo Brizzi, i miei amici carissimi Girolamo De Simone, Gabriele Montagano e Filippo D’Eliso. Franco Evangelista, Egisto Macchi. Amo Sciarrino alla follia. Questo è un paese di grandi Artisti da millenni! L’ho scritto in Inglese per far veicolare il libro ovunque. Ormai tutti noi, chi più chi meno lo mastichiamo. Sono uscito in 80 paesi e mi aspetta un lungo tour di seminari e workshops: dai professionisti, ai ragazzi e ai bambini. Senza limiti di generi musicali e categorie (sarebbe molto piaciuto a Duke Ellington). Ad ogni fine corso registreremo un album che uscirà per l’etichetta A-MUMEx RECORDS con sede a Los Angeles e distribuita da Sony. Mi fermo qui perchè potremmo parlarne per ore.
 
6) Cosa significa il titolo del libro? E quando hai iniziato a progettarlo?
- A-MUMEx sta per ALUEI MUSIC MULTIVERSE EXPLORATION. Ma potrebbe diventare dopo la tua lettura R-MUMEx, il tuo nome Renzo. Ognuno di noi lo può utilizzare come vuole e personalizzarlo. In fisica oggi si parla di Multiverso. La nozione di Universo è stata ormai soppiantata . La Musica è un multiverso che si può esplorare in vari modi. A-MUMEx è una cartina geografica/metodo/filosofia per scandagliare questo Multiverso. Il progetto è nato nella mia mente 20 anni fa. All’epoca era solo un’intuizione. Ho lavorato duramente e con caparbietà in questi anni.
 
7) Qual’è il rapporto fra numero e vibrazione (interiore)?
- Oltre ad esemplificare tutto ciò che ci circonda, il numero è la forma più immediata e antica di notazione musicale. Gli indiani lo sanno bene. Ci sono esempi in tutte le culture dell’uso del numero in musica a parte il sommo Pitagora: Cina, Indonesia, Rinascimento e Barocco Italiano e Europeo, India, Persia, Mondo Arabo Classico.
 
8) Se tu dovessi descrivere a un profano, in poche parole, il contenuto del tuo libro, cosa diresti?
- È un metodo montessoriano per insegnare a liberare l’emisfero destro: la creatività, l’intuizione. Ormai siamo lobotomizzati da questa civiltà che ti vuole Consumatore, Schiavo e Succube di un sistema che sempre più subdolamente sta minando la Libertà degli esseri umani e non solo, pensiamo a ciò che sta accadendo a Madre Terra e ai nostri fratelli minori animali che sono come bambini indifesi.
 
9) La pagina finale del libro s’intitola A-Dream? U-topia?
- La destra, la sinistra per me sono argomenti giurassici. Dopo la Rivoluzione di Steve Jobs e Bill Gates, la mia visione politica del mondo è cambiata. Per me la questione dei senzatetto è centrale. Abbiamo l’obbligo di garantire a tutti del cibo e un tetto perchè ogni vita è sacra. Alla luce della fisica quantistica, siamo tutti legati tra noi, tutti 1. Finchè ci saranno persone che soffrono e vivono di stenti, tutti noi non staremo mai bene come vorremmo. L’ha accertato la Scienza e non è una questione legata a Marx o a Papa Francesco. Prendersi cura dei deboli e di chi ha bisogno, significa far crescere ed evolvere l’Umana Famiglia. Poi c’è la questione inquinamento. Il lavoro che va riformato nel suo modus operandi. Le carceri che non servono a nulla. Bisogna che tutti, tutti noi: artisti, professionisti, gente di tutte le estrazioni, cominciamo a fare Politica attiva e a sdoganare una cultura nuova della solidarietà, della lotta ai pregiudizi, dello sviluppo sostenibile, della Cultura e il Sapere accessibile a chi non è ricco. Ci hanno messo in testa che la ricchezza è il fine supremo: MINKIATE! Il fine supremo è la GIOIA. È la GIOIA non la si può godere da soli, quello si chiama onanismo! La GIOIA è come l’Armonia in musica, è uno stato di grazia che appartiene a più entità. 
 
10) Quanta influenza la tua riflessione sul suono sulla pratica dello stesso? 
- Mio figlio Niccolò (11 anni da poco compiuti) che ha recentemente fatto un concerto a Napoli davanti a circa 800 persone, oltre ad aver suonato in 2 grossi festival, lavora da sempre con A-MUMEx. Niccolò non è un extra-terrestre è solo un bimbo volenteroso al quale è stato indicato un percorso. Finchè in Italia non daremo spazio alle eccellenze nelle scuole, e non a chi ha i punteggi che non servono a niente, il livello andrà sempre di più a peggiorare. La scuola è importante ma prima della scuola è importante il didatta. Il sapere da millenni in tutte le Civiltà è passato da cuore a cuore, da Maestro ad Allievo: Guru shyshya parampara.
 
11) Progetti futuri?
- Il futuro per me non esiste. Io sono sempre nel qui ed ora. Il mio progetto al quale lavoro ogni attimo di questa esistenza si chiama Musica.
 
 




Renzo Cresti - sito ufficiale